Il Presidente Talarico, dopo avere espresso all’Associazione il suo compiacimento per la importante iniziativa e salutato calorosamente i numerosi colleghi eletti nelle passate legislature presenti alla manifestazione, ha sottolineato nel suo intervento, che riportiamo, l’attenzione della Regione sui problemi dell’Università, che interessano da vicino non soltanto le nuove generazioni, ma l’intera classe dirigente regionale.

“Riflettere sul sistema universitario calabrese significa riflettere sul futuro di questa regione, sulle prospettive di sviluppo, sulle possibilità vere di cambiamento, utilizzando gli strumenti dello studio e della ricerca per entrare nella modernità.
Se pensiamo quanto sia pesata l’assenza di sedi universitarie in Calabria, per più di un secolo, dopo l’unificazione del Paese, ci rendiamo conto quanto può essere stato difficile progettare e costruire il futuro della Calabria senza il supporto della formazione universitaria.
Per anni migliaia e migliaia di giovani hanno dovuto obbligatoriamente emigrare per seguire gli studi universitari e nella maggior parte dei casi, da laureati, da professionisti, sono rimasti fuori dalla loro regione, senza poter mettere le loro capacità al servizio della propria terra.
Solo negli anni Settanta, ha preso il via il progetto di dotare la Calabria di un sistema universitario e ci sono poi voluti decenni per completare la rete delle università statali della Calabria, a Cosenza, con il campus di Arcavacata, a Reggio Calabria con l’università Mediterranea ed a Catanzaro con l’università Magna Grecia.
Oggi credo che ci sia la necessità più che di irrobustire ancora il sistema formativo calabrese, di puntare sulla qualità e sulle eccellenze, evitando dannose sovrapposizioni e competizioni tra le strutture esistenti. C’è bisogno in sostanza più di fare rete che di fare aumentare i numeri. Bisogna acquisire quella che viene definita “cultura del risultato”, cioè conseguire livelli di formazione in grado di concorrere compiutamente al progresso della Calabria.
Il Consiglio regionale è molto attento a sostenere le risorse formative sparse sul territorio della regione, nella consapevolezza che la ricerca, la cultura, le iniziative che fanno sistema, sono valori aggiunti ed elementi fondamentali per rispondere alle sfide ed alle priorità del presente.
La formazione universitaria, la cultura stessa della formazione, possono costituire uno strumento attivo dell’occupazione se si è in grado di individuare i fabbisogni e assicurare efficienza del sistema universitario, evitando sovrapposizioni e competizioni.
In questo quadro, un dato rilevante è costituito dallo sviluppo e dalla diffusione delle nuove tecnologie, dall’informatica e dalla multimedialità che sono strumenti capaci di ribaltare il concetto di centro e periferia.
Dobbiamo essere ottimisti per il nostro futuro, ed avere la consapevolezza, che superato il divario che per tantissimo tempo ci ha divisi dal resto del Paese, si può mettere in campo un capitale sociale di enorme portata, fatto di capacità d’intraprendere, di significative risorse di intelligenza.